EBBC15: Ascoltare, discutere, degustare, visitare

Il giudizio sulla mia prima bloggers conference è estremamente positivo! Tornerò sicuramente l’anno prossimo

In molti mi hanno chiesto cosa si fa a una beer conference. La risposta sintetica sta nel titolo di questo post: si ascoltano discussioni in un auditorium, a pranzo e a cena si discute di ciò che si ha sentito in auditorium, si degustano birre (perchè è una beer conference!) e si visitano luoghi pertinenti al tema della conferenza, perlopiù birrifici.

Sulla mia pagina Facebook trovate il mio racconto per immagini di EBBC15, la conferenza degli scrittori e bloggers di birra che si è svolta a Bruxelles il 28 e 29 agosto 2015. Le immagini dicono più delle parole per cui vi invito a vedere il mio album fotografico. Se le immagini non vi bastano, qui sotto trovate le parole : )

bottiglie di birra al Lambic Museum in Belgio

Chi partecipa a una beer conference?

Ricordo che il titolo completo della conferenza era Beer Bloggers and Writers Conference. Lo zoccolo duro dei partecipanti si divideva in due nette categorie: “Moleskine”, ovvero i giornalisti professionisti – perlopiù del settore food&drink ma anche del settore viaggi – e “Tekkie”, ovvero i bloggers, che più erano giovani e più erano attrezzati (di tecnologia, ovviamente). C’era poi la categoria “Industry”, quelli che lavorano in un’azienda del settore birra, anche alla lontana, e poi “I cani sciolti”, ovvero quelli come me. O forse ero solo io.

Cosa avete fatto?

Una beer conference è esattamente come tutte le altre conferenze: un gruppo di persone si riuniscono in un auditorium ad ascoltare discussioni di esperti su diversi argomenti aventi un filo conduttore, che è appunto il tema della conferenza.

una bottiglia di birra belga

La conferenza è iniziata ufficialmente il venerdì alle 11.30 con un pranzo durante il quale abbiamo degustato le prime birre della giornata e abbiamo rotto il ghiaccio tra noi partecipanti. Poi via, in auditorium per un fitto programma di discussioni. Nei due giorni della conferenza si è parlato tra l’altro di marketing della birra, tassazione della birra in Europa, nuovi contenuti per i beer blogs. Si è parlato anche di WordPress e delle novità dell’ultimo aggiornamento. Otto beer bloggers hanno avuto a disposizione cinque minuti per una presentazione su un tema scelto da loro. La più originale è stata senz’altro quella del Biking Brewery, un atletico americano che ha raggiunto la conferenza in bici… dall’Europa, non dall’America! La più formale quella dell’Irish Beer Snob, un’impeccabile quanto fredda descrizione della rivoluzione delle birre artigianali in Irlanda. Ho molto apprezzato la degustazione di birre brasiliane organizzata in maniera informale dal simpaticissimo Pedro della rivista Menu.

I fuochi d’artificio sono esplosi in aula quando Jean Hummler, proprietario di Moeder Lambic, un locale a Bruxelles molto noto agli amanti della birra, ha inveito contro quelli che lui ha definito con un termine infelice i “fake brewers”: solitamente indicati come gypsy brewers, sono coloro che non possiedono macchinari per la produzione della birra e quindi si appoggiano per la loro produzione a un birrificio esistente, che può essere sempre lo stesso o diversi. In realtà l’invettiva di Hummler era diretta contro i bloggers che non sono critici e scrivono senza rendere chiaro di ciò che stanno parlando. Su questo punto credo che tutti gli avrebbero dato ragione. La scelta di un esempio sbagliato, Mikkeler per completezza dell’informazione, e i toni esagerati della sua argomentazione gli hanno completamente fatto perdere le simpatie del pubblico. Ma proprio per questo, se c’è una persona che tutti i partecipanti a EBBC15 ricorderanno è proprio Jean Hummler.

Personalmente, ho preferito i toni molto più pacati di Belgian Family Brewers, un’associazione di birrifici a conduzione familiare operanti da almeno 50 anni. Quattro membri dell’associazione hanno parlato delle sfide che incontrano piccoli operatori in un mercato globale, e di come oggi in Belgio i produttori di birra cerchino di coniugare tradizione e innovazione. Le loro storie di fatica e passione mi hanno totalmente conquistata. Mi ha fatto invece un po’ sorridere la loro nuova campagna pubblicitaria, che dovrebbe essere lanciata in questi giorni. L’idea di base la trovo molto ingenua, ma ammetto che la grafica mi ha convinta. A parole non funziona; ma l’immagine rende bene l’idea che vogliono trasmettere, ovvero che in Belgio produrre birra è una tradizione, qualcosa che fa parte dell’identità nazionale. Non sono del tutto convinta sul fatto che siano riusciti a trasmettere l’idea della “tradizione di famiglia”. Cioè, diciamoci la verità, non è che in Veneto tutti i figli di gondolieri siano gondolieri.

campagna pubblicitaria di Belgian Family Brewers

Il titolo di “Miglior relatore secondo me” va a una donna, Sofie Vanrafelghem per un motivo molto personale: il percorso che ho appena iniziato vorrebbe ricalcare le sue orme. Se mai ce la farò. Lei ce l’ha fatta. Sofie è una Beer Sommelier e beer writer professionista. Attivissima sul fronte “Donne e birra”, con eventi e articoli è impegnata a far conoscere il variegato e gustoso mondo della birra alle donne convinte “A me la birra non piace”. Ma quante ne avete provate?, mi viene da chiedere. Divertente l’idea dei tour Hops and Shops durante i quali Sofie e le sue collaboratrici guidano gruppi di donne tra negozi e degustazioni di birra. L’iniziativa è in fase sperimentale e Sofie ha promesso di tenermi aggiornata sugli sviluppi. Se mi arriveranno informazioni non mancherò di farvelo sapere.

Sofie Vanrafelghem e gli altri ospiti delle sessione sul marketing della birra alla conferenza e degli scrittori di birra a Bruxelles

Il momento ludico della conferenza è stato il Live Blogging, ovvero un evento durante il quale eravamo invitati a scrivere in Internet in tempo reale. Immaginate uno speed dating con mastri birrai. 11, per la precisione. Hanno 5 minuti a testa per presentarti una loro birra e fartela degustare. In questi cinque minuti tu, beer blogger, dovresti anche scrivere qualcosa sul tuo blog. Per me era una missione impossibile, non ho fatto nemmeno lo sforzo di portarmi il computer. Qualcuno però ci è riuscito: il numero di errori di battitura è andato man mano aumentando, il che testimonia che non mentivano sul numero delle birre degustate. Molti bloggers hanno optato per Twitter, che per la sua rapidità si prestava molto meglio a questo evento.

Un altro momento molto divertente è stato il “Make your own blend” durante la presentazione sulle birre acide a cura di Petrus: dopo averne assaggiate tre, siamo stati invitati a creare la nostra miscela usando le tre birre a disposizione. Non è stata la miglior birra della mia vita, ma mi ha dato soddisfazione :)

Un elemento tipico delle conferenze è la quantità di cibo che viene sottoposta ai partecipanti. EBBC15 non ha fatto eccezione e confesso che io non mi sono trattenuta, anche perchè la quantità del cibo andava di pari passo con la qualità. L’impero dei sensi. Il mio orgoglio è di essere tra i pochi partecipanti che sono riusciti a finire il dessert del pranzo di venerdì: una gigantesca mousse al cioccolato a tre strati. Mi sono dovuta ritirare in presenza del doppio hamburger servito alla cena di sabato: ha vinto lui. Ho dedicato le mie forze a svuotare il serbatoio di birra Pilsner Urquell giunto per noi dalla Repubblica Ceca. Anche lì ho dovuto desistere: giusto un paio di boccali, magari col mio nome.

abbinamento cibo birra: carne e kriekDove siete andati?

Il giorno precedente e i due giorni successivi alla conferenza i beer bloggers e writers hanno avuto la possibilità di partecipare a escursioni organizzate da Belgian Family Brewers e Visit Flanders, l’ente del turismo della regione delle Fiandre.

Io ho partecipato a due escursioni, quella del giovedì e l’escursione di un giorno la domenica. Sono stati tra i momenti più interessanti dell’evento perchè qui veramente ho imparato moltissimo, sia sugli stili di birra in Belgio, su come viene prodotta e anche ammetto sul Belgio come paese. Fino a quell’occasione non ero mai uscita da Bruxelles. Sono stati anche due importanti momenti di socializzazione.

Nel corso della prima escursione dal titolo “L’innovazione incontra la tradizione: luppolo, quercia, lievito e altro” abbiamo fatto tappa in quattro diversi birrifici. In ognuno di questi era pronta per noi una degustazione di 5-6 birre a tema, un tema diverso per ogni tappa: birre luppolate, birre maturate in botte, birre a fermentazione spontanea e “altro”, ovvero birre a cui è stato aggiunto un ingrediente particolare quali spezie o erbe.

L’escursione della domenica è stata un viaggio nella terra del lambic, la più tradizionale delle birre belghe e forse potremmo dire delle birre in generale. Sono birre a cui non viene aggiunto il lievito: la fermentazione avviene in maniera spontanea in apposite vasche di raffredamento che non vengono chiuse e quindi il mosto rimane esposto all’aria. Abbiamo visitato il birrificio 3 Fonteinen e Boon e un museo del lambic per me deludente. E’ rimasto il tempo per una veloce visita a un festival locale con un numero impressionante di birre da degustare!!

La visita al birrificio 3 Fonteinen è stato sicuramente il momento più emozionante dell’intera conferenza. La passione con cui Armand, il mastro birraio, ci ha raccontato la storia del birrificio e le difficoltà che ha dovuto superare per tenerlo in piedi, senza risparmiare toccanti episodi personali, è un ricordo che resterà sempre con me.

Armand, mastro birraio del birrificio 3 Fonteinen in BelgioTi hanno pagata per scrivere questo articolo?

No, io ho pagato per partecipare alla conferenza. In quanto autrice di un blog ho potuto usufruire di una tariffa ridotta, il che comporta l’obbligo di scrivere un minimo di due articoli su temi legati alla conferenza, prima, dopo o durante la conferenza stessa. La scelta dei temi, dello stile e della lunghezza degli articoli sono totalmente liberi. In altre parole ho scritto quello che ho voluto io e non quello che mi è stato chiesto di scrivere.

L’anno prossimo posso venire anch’io?

Sì, la conferenza è aperta a tutti gli interessati. Considera che se non sei un blogger o un giornalista dovrai pagare la tariffa intera, che è piuttosto alta. Le date e la sede della Beer Bloggers and Writers Conference per il 2016 non sono ancora state rese note. Segui gli aggiornamenti sul sito ufficiale.

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