Goodnight Lisbon, l’ostello della buonanotte

Questo post e’ un omaggio affettuoso a un ostello in cui ho soggiornato. Molte cose possono essere cambiate nel frattempo, per cui non posso piu’ dire di sapere com’è. Ciononostante continuo a consigliarlo ad amici e lettori nella speranza che possano ancora trovare la calda accoglienza che ha reso il mio soggiorno a Lisbona ancora più speciale.

Goodnight Hostel, Lisbona - sito web

Pur avendo soggiornato soltanto in un ostello, ho l’impressione che la qualita’ degli alloggi economici a Lisbona sia di molto superiore alla media di altre capitali europee. Per non parlare del rapporto qualita’/prezzo.

Ricordo di aver scorso la lista degli ostelli proposta dai siti di prenotazione alberghiera all’epoca del mio viagggio, lontano 2011, e di non averne trovato nessuno al di sopra dei 20 euro a notte e tutti con recensioni positive. E’ quindi facile che a Lisbona esistano soluzioni economiche uguali o migliori a quella che io vi propongo. Eppure se tornassi a Lisbona io sceglierei ancora il Goodnight Hostel.

All’epoca, come quasi sempre, il mio criterio di scelta fu il prezzo. Ero indecisa tra due, e lasciai che a determinare il vincitore fosse una differenza di pochi euro a notte. Il mio viaggio si svolgeva solo due mesi prima del termine del mio contratto di lavoro in Google, la disoccupazione era quasi una certezza, pertanto risparmiare anche solo pochi euro mi sembrava cosa saggia. Inoltre la descrizione e le foto del Goodnight hostel non mi dispiacevano per niente.

Avendo scelto l’ostello piu’ economico tra quelli allora disponibili, avevo messo in preventivo qualche disagio. Tuttavia, mi sorprese la mancanza di alcune comodita’ che stupidamente avevo iniziato a dare per scontato in un ostello, quali il pagamento con carta di credito o bancomat, il noleggio asciugacapelli e la lavatrice. Ho una nota nel mio taccuino di viaggio che dice “in una citta’ dove esiste una sola lavanderia self service e pure carissima”. Non ho idea a cosa si riferisca questa nota, perche’ non ricordo di aver cercato una lavanderia: forse e’ qualcosa che ho letto sulla Lonely Planet? Comunque, a questo punto vi chiederete perche’ lo consiglio. Quando scritto fin qui non sembra giocare molto a favore di questo ostello. E non e’ finita qui, c’era di peggio.


Il rituale delle scale

Ben peggiore di queste piccole scomodita’ era infatti l’assenza di un ascensore. Per raggiungere la mia stanza, il dormitorio all’ultimo piano, dovevo salire parecchi piani di ripide scale. La nota nel mio taccuino di viaggio dice sei (SEI?). E anche se voi siete piu’ fortunati perche’ la vostra stanza non si trova all’ultimo piano, almeno due o tre rampe di scale ve le dovete fare (la reception mi pare si trovi al primo o secondo piano, e le stanze ai piani superiori). All’inizio mi sembro’ una tortura, ma col passare dei giorni iniziai ad apprezzare questo piccolo rituale quotidiano. O piu’ che quotidiano. Nella mia testa mi rendeva piu’ vicina ai lisbonesi. In una citta’ come Lisbona, dove tutto e’ su e giu’, ci si abitua presto alla fatica. Ho avuto l’impressione che qui la vita per molto tempo non sia stata per niente facile, e forse non lo e’ nemmeno adesso se confrontata con citta’europee piu’ ricche. Ma personalmente ho spesso trovato che dove ci sono meno soldi le persone fanno di necessita’ virtu’, e le citta’ con passati o presenti turbolenti sono ricche di energie vitali e i loro abitanti amano la vita con una forza maggiore. In fondo, la fatica e’ il miglior preambolo all’ozio, no? : )

Per tetto un tetto, e finestra con vista

Il traguardo al termine dei sei piani di scale era un dormitorio ricavato in una mansarda ampissima che nei giorni del mio soggiorno, inclusi quelli in cui tutti i letti erano occupati, non risulto’ mai essere fastidiosamente rumoroso. Ne’ claustrofobico. C’era ampio spazio per le valigie, le scarpe e gli zaini buttati a terra di chiunque. Io fui particolarmente fortunata, perche’, essendo arrivata un martedi sera in bassa stagione, lo trovai completamente vuoto e potei scegliermi il letto. Evitai i letti a castello e mi fiondai in uno dei due letti singoli nella zona piu’ lontana. Era una zona separata dalla stanza principale, e con l’aggiunta di una porta avrebbe potuto diventare una stanza doppia. Per le prime notti fui completamente sola, per cui fu come avere una stanza singola al prezzo di 12 euro. Fantastico no? C’era poi un particolare elemento di fascino per me, che valeva piu’ del non avere compagni di stanza: il pacere di avere per tetto un… tetto, non il letto di chi dorme sopra. Il che significava anche poter ascoltare quello che io considero il rumore piu’ dolce al mondo: la pioggia sul tetto. Fu per me un dono prezioso. Amo la pioggia in generale, la trovo dolcissima, ma paradossalmente in Irlanda, il paese della pioggia in cui vivo da ormai cinque anni, riuscire ad ascoltare la pioggia e’ un’eventualita’ rarissima. Un po’ per il tipo di pioggia, quasi mai torrenziale, un po’ per come sono fatte le case. Lisbona ricompenso’ il mio amore per lei regalandomi la pioggia di notte e un tempo asciutto di giorno. Ovvero la combinazione perfetta. A rendere poi un vero incanto le mie notti al Goodnight fu la piccola finestra sul tetto con vista sul castello. La ciliegina sulla torta, se volete, o uno di quei piccoli dettagli che fanno la differenza. Passai un bel po’ di tempo a osservarlo: di notte, illuminato, era una vista decisamente suggestiva. Queste sono le emozioni che rendono il viaggio una necessita’ vitale per me: le scoperte nel quotidiano, un angolo, un suono, una luce, un secondo, ben piu’ che una lunga lista di musei da visitare, o la foto ricordo, o i souvenir da comprare per gli amici.

Il radioso sorriso di Tatiana

Scusate, sto divagando. Veniamo ora al vero motivo per cui ho sempre consigliato questo ostello: lo staff. Il personale e’ l’elemento chiave di una struttura alberghiera, a qualunque livello ma certamente questo fattore incide molto piu’ in una struttura economica dove il contatto staff-ospiti e’ piu’ stretto. Se devo dare un voto da 1 (peggiore) a 5 (migliore) sulla qualita’ del personale, Goodnight e’ uno dei pochi ostelli che si aggiudica un 5. Professionale e sempre disponibile ad aiutare: questi sono i requisiti minimi che mi aspetto, e con questo l’ostello si becca un 3. Un sorriso e due chiacchere sono sempre ben graditi, e con questo l’ostello si aggiudica un 4. Ma qui il personale andava molto oltre. La vera anima del Goodnight all’epoca del mio viaggio era Tatiana, l’incarnazione della hostel receptionist perfetta. Sempre SEMPRE sorridente, mi fece sentire subito a mio agio e perfettamente integrata nell’ambiente dell’ostello, come se invece di dormire in una struttura a pagamento fossi ospite di amici che non vedevo da tempo. Senza che io glielo chiedessi mi diede una miriade di consigli su cosa vedere e cosa fare, e fu lei a consigliarmi quello che riteneva il miglior bar per ascoltare il fado. Inoltre, evento rarissimo e da me estremamente apprezzato, Tatiana si prodigava spontaneamente per far si’ che gli ospiti dell’ostello si conoscessero tra loro e in particolare i viaggiatori solitari potessero trovare altri viaggiatori con cui uscire la sera. Ad animare l’ostello erano poi le serate “mojitos” in cui si potevano bere i cocktails preparati da Tatiana, la quale poi ci mostrava come viene cucinato il chorido assado. Gran finale della serata, si mangiava insieme il chorizo. I cocktails costavano pochi euro, il chorizo invece era gratis. Durante il mio soggiorno mi capitarono due di queste serate, e fu un modo semplice e piacevole di socializzare con altri viaggiatori.

Ho un buon ricordo anche del proprietario dell’ostello, di cui purtroppo non ricordo il nome. Lo vidi solo in paio di occasioni, ma anche lui si interesso’ al successo della mia vacanza e spontaneamente mi propose una lista di luoghi da visitare. Se non fosse stato per lui avrei saltato la Quinta Do Regaleira, e avrei perso quello che avrei in seguito battezzato “la gemma nascosta di Sintra”.

Questo ostello si merita decisamente un 5+ !

Lisbona

Fa per te?

La mia descrizione di questo ostello e’ totalmente soggettiva e come ho gia’ sottolineato si basa su un viaggio di due anni fa. La mia esperienza fu positiva e per questo continuo a consigliarlo. Vorrei pero’ dare a conclusione del post altri elementi, positivi e negativi, che possano aiutarvi a decidere se il Goodnight e’ l’ostello migliore per la vostra vacanza. Perche’ quello che piace a me non e’ detto che piaccia a voi.

Positivi:

La colazione e’ gratis, e comprende vero pane (fresco), non il maledetto pan carre’ che di solito viene servito negli ostelli.

Dalle 8 alle 22.30 sono a disposizione gratuita degli ospiti caffe’, te’, succhi di frutta e mele gratis

Posizione centralissima

Materassi comodi

Acqua calda a tutte le ore

Il personale parla piu’ lingue, incluse un buon inglese e un decente italiano

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Negativi:

Le zone comuni, cucina e salotto, sono allegramente decorate e molto belle, ma ahime’ anche molto piccole. Non si e’ trattato di un problema per me perche’ viaggiavo in bassa stagione e quindi l’ostello non e’ mai stato particolarmente affollato, ma tenetelo presente se viaggiate in alta stagione. Considerate anche che tutti, non solo voi, devono salire e scendere le scale per entrare e uscire, il che forse potrebbe risultare un po’ rumoroso in presenza di molte persone. Io non ho trovato questo ostello per niente rumoroso, ma mi sento di avvisarvi… traete voi le vostre conclusioni.

Se il Goodnight Hostel non ti ispira, cerca altri ostelli a Lisbona.

Nota finale

Post con dedica:

a Concetta, che partira’ in settembre, e a Tatiana, che non vedo da due anni e probabilmente non vedro’ mai piu’ ma che ricordero’ sempre.

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