Fammi i conti in tasca e scopri se hai i soldi per viaggiare

Mi metto a nudo – economicamente parlando – per dimostrarvi che il viaggio non è un lusso riservato a persone fortunate con stipendi da capogiro bensì un hobby alla portata di chiunque abbia uno stipendio medio/basso.

Per viaggiare non servono tanti soldi“Tu viaggi perchè hai tanti soldi”: me lo sono sentita dire tante e tante volte. “Beata te che hai i soldi per viaggiare”. “Eh però devi avere un bel stipendio per permetterti i viaggi che fai tu”.

NO. Io il bel stipendio non ce l’ho, la mia vita lavorativa è fatta per lo più di lavori temporanei e precari. Ma sono riuscita a permettermi almeno un viaggio all’anno da quando ho finito il liceo, e sono tanti anni fa eh!

I commenti del tipo “per viaggiare ci vogliono tanti soldi” li leggo in ogni sorta di pubblicazione online dedicata al viaggio: blog, forum, Facebook… siti con pochi lettori, come il mio, e siti di blogstar come Giulia – Viaggiare Low Cost o Nomadic Matt: la stessa “accusa” rivolta a persone con esperienze di vita molto diverse. Il che mi convince che queste accuse siano il tipico sparare a zero di chi semplicemente prova invidia, perchè non ha il coraggio di fare qualcosa e allora si crea degli ostacoli esterni per giustificare la propria incapacità ad agire. Oppure il loro reale desiderio, che però non vogliono ammettere, è una vita comoda: e allora, di nuovo, si trovano scuse per non essere onesti con se stessi. Penso questo perchè in genere queste “accuse” non vengono mai supportate da numeri od esempi, e molto spesso vengono pure piazzate a caso, in commenti assolutamente off topic rispetto all’argomento del post che si sta commentando.

Scrivo questo post per dimostrare un volta per tutte che non sono i soldi a impedirvi di viaggiare.

Cominciamo dall’inizio:

– non vengo da una famiglia ricca
– non ho ereditato niente
– non possiedo immobili nè ho nessun altra rendita
– non mi sono mai state regalate somme di denaro superiori ai 100 euro

…ergo, i soldi che spendo provengono tutti dal mio stipendio.

Ho iniziato a lavorare saltuariamente a 18 anni, appena finito il liceo. Come dicevo prima, il mio curriculum conta una lunga lista di lavori precari e/o sottopagati. Mi sono pagata completamente da sola la patente, gli studi universitari (libri e mensa compresi), e tutti gli “extra”. A 26 anni ho lasciato la casa dei miei genitori per andare a vivere con due mie amiche. All’epoca ero ancora studente e avevo uno dei cosiddetti lavori atipici, senza malattia, ferie, tredicesima, pensione o TFR pagati. Guadagnavo 800 euro al mese e ne spendevo 230 di affitto (bollette escluse). Dal giorno in cui ho lasciato il nido materno, la sussistenza è stata, com’è giusto che sia, completamente a carico mio: non c’è stata più alcuna spesa che non sia stata pagata con soldi che mi sono guadagnata. Nel 2007, un anno dopo la laurea, ho iniziato a lavorare anche nel weekend, e per circa otto mesi le mie entrate mensili hanno raggiunto il picco italiano di 1300 euro netti. Poi sono scese a 500 per meno di due mesi, e poi risalite a poco meno di 1000 fino ad aprile 2008.

Un cambio importante per le mie tasche è stato il trasferimento in Irlanda perchè qui i miei lavori, belli o brutti, sono stati sempre in regola e – Alleluja!- con contratti da dipendente. In cinque anni qui sono stata disoccupata due settimane nell’inverno 2009 (senza sussidio statale) e quattro mesi nell’estate 2011 (con 180 euro settimanali di sussidio di disoccupazione). Con l’unica eccezione degli undici mesi in cui ho lavorato a Google, i miei stipendi sono stati medio-bassi con tendenza al basso, oscillando tra i 23 e i 25 mila euro lordi all’anno. Informatevi sulla media degli stipendi irlandesi e sul costo della vita in Irlanda e scoprirete se vi racconto menzogne quando dico che non guadagno granchè.

Considerato tutto ciò concordate con me che economicamente parlando sono una persona “media”, decisamente non una privilegiata?

Ebbene, ribadisco che con questa situazione non proprio rosea sono riuscita a permettermi almeno un viaggio o vacanza, da sola o in compagnia, all’anno da quando ho finito le scuole superiori. Nei cinque anni in cui ho vissuto in Irlanda ho preso quattro voli intercontinentali e ho già prenotato il quinto, senza contare i weekend in Irlanda o Inghilterra, le vacanze in Europa e i voli presi per andare a trovare amici e parenti. La lista dei luoghi in cui sono stata comprende anche destinazioni considerate care come Giappone, New York, Svezia. Alla data di oggi in banca ho 15 mila euro. Ne avevo tre il giorno in cui mi sono trasferita in Irlanda.

Se posso viaggiare io, che mi sono costruita tutto da zero e da sola, raggiungendo una stabilità lavorativa a 32 anni e non avendo mai avuto un megastipendio, davvero può farcela chiunque.

Morale della favola:

Viaggiare non è una questione di quanti soldi si hanno ma di come si spendono.

È una questione di priorità: io ho avuto i soldi per viaggiare perchè ho preferito spenderli in viaggi che in altre cose. Se non avete i soldi per viaggiare significa che per voi altre cose sono più importanti. Il che è assolutamente legittimo, ma ricordatevene prima di sputare sentenze sulle fortune altrui.

Va da sè che per permettermi di viaggiare mantenendo una buona qualità di vita ma in assenza di un buon stipendio devo fare delle scelte (scelte: un grazioso sostituto per la parola “rinunce”). Ma delle mie tecniche di risparmio, nella vita quotidiana e in viaggio, vi parlerò in altri post.

Dite la vostra!

Questo post vuole essere d’aiuto a chi pensa di non farcela e ho cercato il più possibile di essere obiettiva. Ogni punto di vista sull’argomento, incluse le critiche al post, è decisamente benvenuto. Prima di criticare però vi chiedo di tenere presente quanto segue:

– quando dico che il viaggio è alla portata di tutti intendo, ovviamente, tutti quelli che hanno un’entrata economica. Mi sembra sia evidente in questo post che io un’entrata, seppur quasi sempre bassa e in alcuni periodi saltuaria, l’ho sempre avuta dai 18 anni in su

– non sarebbe onesto non puntualizzare che finora ho avuto la fortuna di non avere mai nessun serio problema di salute, e così pure la mia famiglia: questo per dire che sono sempre stata in condizione di poter lavorare

– vi prego, non parlatemi di recessione: la gente mi diceva che dovevo avere tanti soldi per permettermi “tutti quei viaggi” quando ancora vivevo in Italia, e questo era prima del tracollo del 2008-2009

– vi vieto (avete letto bene: VI VIETO) di definirmi fortunata perchè non sono stata disoccupata a lungo. L’aver (quasi) sempre avuto un lavoro non è stato un dono dal Cielo, ma il risultato di notevoli sforzi, sacrifici e spirito di adattamento. Tante ore della mia vita, mentre altre persone erano in spiaggia a prendere il sole o sul divano a leggere un libro, sono state spese per leggere annunci, rispondere, sistemare e risistemare il cv, imparare qualcosa di nuovo che potesse essermi utile sul lavoro, cercare di tenermi informata su cosa accade nel mondo… e in almeno due occasioni aver avuto un lavoro è stato la consequenza dell’aver accettato condizioni che altre persone non avrebbero mai accettato.

– per completezza dell’informazione: il mio stipendio in Google era di 31 mila euro all’anno e avevo colazione e pranzo pagati. Questo è uno dei lavori che più di una persona di mia conoscenza non sarebbe mai stata disposta a fare (e non mentivano: due di loro sono state chiamate per un colloquio e hanno rifiutato).

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Comments

  1. stefano says:

    ho letto le prime righe e sono d’accordo con te …..adesso viaggiare ti permette di spendere meno che vivere in Italia poi con le comunity in giro per il mondo ti puoi far ospitare ovunque ciaooo con più tempo leggerò il tuo blog

  2. laragazzaconlavaligia says:

    non sono aggiornata sul costo della vita in Italia, ma DI SICURO spenderei meno viaggiando in Asia che vivendo in una città maledettamente cara come Dublino……… : )

  3. Sono assolutamente d’accordo con te. Anche a me capita spessissimo di ricevere commenti simili, ma faccio come i saggi consigliano: non ti curar di loro, ma guarda e passa! :P

    1. laragazzaconlavaligia says:

      eh si, il tizio che diceva quella cosa li’ era un saggio! :)

  4. Barbara says:

    concordo pienamente..ne avevo parlato anche in un post al ritorno dal mio viaggione, se ti va di leggerlo questo è il link
    http://www.babsy-adagioingminor.blogspot.it/2013/05/positivita-questa-sconosciuta.html

    ciaoooo
    Barbara

  5. patrick says:

    Bel post, anche molto coraggioso mettere tutto nero su bianco così. Però vero, io mi sono spesso pagato buona parte anche dei miei interrail estivi anche quando ero studente. L’importante è come e dove i soldi si spendono. E come si viaggia, se il desiderio è viaggiare. Leggere anche ‘vagabonding’ di Rolf Potts, sull’argomento.
    Certo, in questo momento c’è chi non ha il lavoro e ha altri problemi a cui pensare…

  6. ho letto con interesse il tuo post, e sono assolutamente d’accordo con te che per viaggiare non servono molti soldi, ma ,anche se hai due stipendi in casa come me da sempre, anche noi (io e mio marito) abbiamo sempre lavorato e abbiamo costruito il “nido” e abbiamo dato vita a due splendidi figli, ti posso assicurare che anche viaggiare con poco in 4 significa spendere molto, esempio? volo aereo in super offerta € 450, significa investire anche solo per il trasporto € 1.800 e poi dormire e mangiare ecc. ecc. ecco sfatato il mito di viaggiare a basso costo con la famiglia! I viaggi a basso costo sono solo per chi viaggia da solo o quasi!!!

  7. Lucia says:

    chi ti ha detto o fatto quelle osservazioni probabilmente ha in mente una sola vacanza: quella in alberghi costosi, o villaggi costosi o crocere costose. Molta gente non concepisce di non andare in alberghi all inclusive e così si perde il vero senso del viaggio che è conoscere posti nuovi e persone nuove. sulla questione soldi: preferisco fare un viaggio piuttosto che comprarmi tutte le stagioni tre borse nuove con le scarpe abbinate. non dipende dai soldi che hai viaggiare, ma dalla priorità che gli dai al viaggio!
    Ps: carino il tuo blog!

  8. Grandissima, condivido ogni singola riga!!!
    E condivido la consapevolaezza dei sacrifici fatti per poter spendere i pochi soldi nella passione dei viaggi!

  9. Vaty says:

    Concordo in pieno!! questo post posso averlo scritto anch’io!! (io a 18 anni ero già fuori casa:)
    stesse osservazioni e “battute” spesso lanciate anche a me.
    hai detto bene il problema non è “quanti soldi ho” è “come” è, dunque, lo spirito del viaggiare!
    Io sono tra quelle che fa più viaggi all’anno e, se riesco, almeno un week end al mese. Ma ti assicuro che all’anno spendo meno di quelli che fanno 2 settimane centrali ad agosto prenotati magari con tour operatour…
    sono rientrata da un mese da Creta, dove ho speso ciò che molte donne spenderebbero in 1 paio di scarpe e 1 borsa (fermo restando che sono donna e che amo anch’io le cose belle), ma – ancora come dici tu – è tutta questione di priorità.
    Bel post. Chapeau.
    Vaty

  10. Michela says:

    Condivido tutto il post, dalla prima all’ultima riga. I conti in tasca li fanno spesso anche noi, ancora di più da quando è arrivato un nuovo baby viaggiatore in famiglia che ha a portato con sé nuovi entusiasmanti commenti e lezioni di vita tipo “Ma viaggiate con un bambino così piccolo?” e “Ma come ci riuscite? vi dà una mano qualcuno?”. Arghhhhhh. Io taccio e sorrido, e dentro di me penso: a volta basta essere semplicemente capaci di guardare 1 metro oltre… Grandissimo post, voto 10!!!!!

  11. Chiara says:

    Hai ragione in pieno…ma questo discorso vale solo se vivi da sola o al massimo in coppia…io ero come te! Addirittura nel 1997 a soli 16 anni sono riuscita ad andare in viaggio studio a Chester pagandomi da sola il viaggio…per due anni ho messo via tutte le mance (25.000 al mese…mica chissà cosa…) e i le buste di Natale e compleanno e sono riuscita a partire…E’ sta l’esperienza più bella mai fatta…sapere di avercela fatta. Ovviamente di conseguenza per due anni non mi sono mai comprata jeans firmati nè altro. Se uscivo il sabato sera prendevo giusto una birra piccola e stop. Poi gli anni più belli sono stati quando dopo il diploma ho iniziato a lavorare…prima come baby sitter mentre studiavo per il post diploma,a nche per pagarmi le trasferte setttimanali dal mio moroso (ora marito) che abitava a 80 km da me…Poi sn arrivati i primi lavori da impiegata con contratti a termine…e infine i primi lavori ben pagati a tempo indeterminato…Ogni anno mi facevo minimo due viaggi e un paio di week end fuori porta. Poi è arrivato il mutuo e infine è arrivata una bambina bellissima a illuminare la mia vita e non ho smesso di viaggiare, ma di sicuro ora è molto più costoso (dopo i due anni pagano il volo anche i nanetti)…e quindi che ho fatto? Ho messo la valigia in soffitta? no no….però purtroppo per ora abbiamo dovuto eliminare viaggi a medio lungo raggio che richiedono l’aereo e viaggiamo solo in auto o treno. Ma chi ha dentro di sè lo spirito del viaggiatore riesce a trovare ottimi spunti anche vicino a casa. Per me la differenza sta proprio qui…io viaggio anche quando vado a trovare i miei parenti in Puglia. Però ora viaggiare è un lusso per noi. Faccio molte rinunce (niente vestiti nuovi, solo se strettamente necessario e non cose firmate, niente scarpe nuove se non strettamente necessarie…niente libri acquistati ma solo in prestito da amici o in biblioteca, il cinema me lo faccio regalare al compleanno tramite una tessera a scalare, idem alcuni sfizi…tutti regalati da genitori, marito e migliori amici a Natale o compleanno…ad una cosa nn rinuncio però…alla pizza al ristorante con gli amici una volta a settimana…). Mi metto a nudo anche io…tra me e mio marito entrano 3100 euro al mese, ma solo di nido e mutuo se ne vanno 1200 euro…quindi non siamo x nulla ricchi, togli le spese x mangiare, x la bambina, per l’auto, le bollette, spese condominiali e varie ed eventuali se in un mese riusciamo a mettere via 100 euro è giù tanto… in banca non abbiamo quasi nulla…10.000 euro e stop….eppure siamo riusciti in un anno a fare 15 gg in Croazia girando tra isole e costa, 4 gg tra Colmar e Friburgo, 4 gg in Puglia al ponte del 25 aprile (ma eravamo ospiti da parenti) e 4 giorni a Cracovia…. Certo non sogno mete Oltreoceano…ma sono felicissima così!!

    1. laragazzaconlavaligia says:

      … a questo ti rispondo con piu’ calma in altro momento perche’ mi e’ finita la pausa pranzo ; )

  12. Chiara says:

    Come mai non hai approvato il mio commento? non era di tuo gradimento?bah…

    1. laragazzaconlavaligia says:

      ciao Chiara

      i commenti vengono moderati, semplicemente per evitare lo spam. Tutti i commenti non spam, non pubblicita’, non porno, non volgari vengono approvati, indipendentemente dall’opinione che viene espressa. I commenti sono uno strumento per stimolare una discussione, scambiare punti di vista o informazioni. Tutti quelli che NON la pensano come me sono benvenuti in questo blog perche’ potrebbero aprirmi gli occhi su degli aspetti che non ha mai considerato, e magari anche cambiare opinione, o magari mantenere la mia ma con maggiore consapevolezza.

      In quanto alla tempistica degli aggiornamenti, cerco di farlo quanto piu’ spesso possibile.

      Grazie per avere espresso il tuo parere, sarei felice se decidessi di farlo ancora

      Un saluto

      1. ehm…sì…scusa…sono io che sono stordita…dopo aver scritto il secondo post ho capito che il primo era in attesa di moderazione…sorry!! E mi fa piacere aver scoperto il tuo blog!

        1. laragazzaconlavaligia says:

          no worries :)

  13. Leyla says:

    Ciao concordo in pieno con quello che hai scritto, come diceva sempre la mia bisnonna “non è quello che si guadagna che conta ma quello che si risparmia”.
    Anch’io come qualcuno prima di me ha scritto preferisco farmi un viaggetto piuttosto che borse, scarpe e vestiti.
    Così come bisogna cercare, valutare e soppesare le offerte, mai accontentarsi del primo albergo, ma lavorare bene anche mentre si organizza il proprio viaggio, se vado a Firenze non mi interessa se la ,camera è un buco, basta che sia pulita, tanto macino tanti di quei km durante il giorno che dove dormo passa in secondo piano.
    Però quoto in pieno anche Michela, quando viaggiavo sola era una camera singola (o mezza doppia se ero con un’amica), un biglietto del treno, un’entrata al museo, ecc.
    Mentre ora viaggiamo in 3, io e le mie figlie di 14 e 17 anni, mio marito per lavoro ha sempre le vacanze in periodi in cui loro sono a scuola.
    Le spese sono letteralmente triplicate, e non è più così evidente, anche se poter viaggiare con loro mi ripaga in pieno, viaggio un terzo di quello che farei se fossi sola, considerando che alla loro età pagano quasi ovunque come adulti.

  14. mario ruoppolo says:

    c’è amarezza nelle tue parole, e mi dispiace molto. essere costretta a giustificarsi del perchè e dei come si viaggia deve essere stato molto duro. personalmente mi piace leggerti, perchè il tuo blog è reale, trasmetti autenticità e passione, non ci sono secondi fini tipo spam ecc, senza ovviamente dimenticare che c’è sempre un non so che di affascinante nei tuoi scritti… certo non condivido tutto ne sono tra quelli che ritengono romantici i viaggi alla zingara, ma ripeto sono qui per leggere le tue emozioni (e se permetti, per farle un po’ mie) e non mi interessa (e ritengo che non dovrebbe mai interessare a nessuno dei tuoi followers) se e quanto spendi ecc. ti auguro una vita piena di viaggi.

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