Tre giorni nella Sabina

Recentemente ho trascorso un paio di giorni in provincia di Rieti, soggiornando all’abbazia di Farfa. Il motivo di questo mio soggiorno era un corso di Food and Wine Event Planner organizzato dal CTS. Al di là del corso, l’esperienza è stata per me molto positiva perchè sono venuta a scoprire una parte d’Italia che avevo sempre snobbato.

Lo confesso: non sapevo nemmeno che esistesse. Cioè, certo che so che esiste il Lazio e che Rieti è una delle province, ma non sapevo ci fosse una zona tra Lazio, Umbria e Abruzzo identificata con il nome di Sabina (bel nome eh? sembra una donna elegante) e che fosse così interessante da visitare.

 

Cosa c’è da vedere e da fare in Sabina? Ben poco, se vi aspettate attrazioni e servizi turistici per la massa. In questa zona il turismo si divide in due categorie: il turismo rurale, di chi vuole soggiornare presso agriturismi e b&b; il turismo di lusso, con una buona scelta di resort e spa di categoria quattro-cinque stelle. La differenza di prezzo è notevole, come potete immaginare, ma entrambe le tipologie di turisti che vengono in Sabina sono qui per lo stesso motivo: il relax.

il paesino di Farfa, in provincia di Rieti

Io confermo: se cercate relax la Sabina è un’ottima scelta. Per me è stata un’oasi di pace in un caotico momento della mia vita in cui la mente lavora 24 ore su 24 in cerca di una soluzione ai miei problemi (della mia crisi ve ne ho già parlato in un post precedente). Il paesaggio è collinare, verde e molto dolce, puntellato da ulivi e (qualche) vigneto. La coltivazione principale è quella dell’uliveto, ma sono presente anche altre attività artigianali tradizionali come la lavorazione della lana e la coloritura mediante erbe spontanee. Una lana di pregio che viene poi usata per maglioni di lusso, perlopiù acquistata da sceicchi arabi. Curioso no?

Di borghi da visitare c’è ampia scelta. Sono tutti molto piccoli, per cui ne potete fare più d’uno in giornata. Io come vi dicevo ho soggiornato a Farfa, una frazione del comune di Fara in Sabina. Si tratta di un paesino in cui attualmente vivono solo 60 persone. L’attrazione turistica del borgo è l’Abbazia di Santa Maria di Farfa di proprietà dei monaci benedettini. E’ possibile visitarne l’interno, anche se devo dire che non ho trovato la visita guidata particolarmente interessante. Mi emozionava di più passeggiare nel borgo la mattina presto, quando i miei compagni di corso stavano ancora facendo colazione. Mi facevano compagnia i graziosi mici che popolavano le vie del borgo, un silenzio ristoratore e gli sgargianti colori dei fiori che adornavano le case in pietra. Un altro momento magico era la notte, quando dal buio uscivano stormi di lucciole. Non so voi ma io era da anni che non le vedevo, e così tante le avevo viste solo una volta in vita mia. Già con questo spettacolo naturale mi sono rifatta delle spese della trasferta. Accanto all’abbazia si trova la casa delle suore brigidine, unica struttura ricettiva all’interno del borgo.

entrata all'abbazia di FarfaUn altro borgo che ho visitato durante il corso è Nerola, di cui ricordo solo la principessa e il suo profumo. Un breve percorso pedonale vi porta alla sommità del borgo, dove troneggia l’elegante castello degli Orsini, oggi hotel-spa cinque stelle.

Altri borghi consigliati da visitare sono Labbro e Casperia, purtroppo non sono riuscita ad andarci ma mi sono stati fortemente consigliati.

negozio di prodotti tipici a Farfa

Un’altra attività tipica del turismo nella Sabina è visitare aziende agricole. Nell’ambito del corso ne abbiamo visitate due. La prima è stata l’azienda agricola La Mola, produttrice di oli pregiati già vincitori di premi internazionali. La proprietà e la gestione è interamente femminile: Anna Maria Billi e Francesca Pingi, una madre con la passione della campagna e la figlia che si è fatta trascinare da questa passione. L’altra figlia, Paola Pingi, gestisce l’annesso ristorante agrituristico Le Comari di Farfa. Per saperne di più sulla loro storia leggete qui. Azienda agricola e ristorante si trovano a Castelnuovo di Farfa, a soli dieci minuti dall’abbazia.

abbazia di Farfa, provincia di Rieti

Un’altra azienda agricola che abbiamo visitato nell’ambito del corso è Tinte Rosse in località Montelibretti, dove vengono prodotti latte pastorizzato, yogurt e formaggi tutti di capra, e tutti dall’ottima qualità!

capre dell'allevamento Tinte Rosse a Montelibretti, RT

Purtroppo non hanno un calendario di visite organizzate, nè un outlet aziendale, nè un sito internet per acquistare online. Sigh: spenderei volentieri i miei euro… Chi vive a Roma può acquistare i loro prodotti al mercato del Circo Massimo del sabato. Se volete provare a contattarli questi sono i recapiti:
informazioni sul caseificio: 345 8540598 – 320 0221447
informazioni sulla presenza dell’azienda al mercato del Circo Massimo: 3347 6885450
informazioni sull’allevamento di capre: 334 7185779
e-mail: tinterosse@gmail.com

degustazione prodotti tipici della Sabina

Insomma, si viene in Sabina per mangiare bene, godere del silenzio, vedere le stelle e le lucciole, visitare borghi antichi e dimenticarsi dell’inquinamento.

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