Inizia a lavorare con Upwork

*** Attenzione: l’articolo è stato scritto nel 2018, nel frattempo Upwork ha introdotto delle novità per cui iniziare a lavorare non è più gratuito. Inoltre, mentre in passato l’apertura di un account era piuttosto semplice, ora molte persone che vogliono lavorare in campi dove c’è molta concorrenza (ad esempio il web writing) si vedono rifiutata la richiesta di iscrizione alla piattaforma. Lascio comunque online l’articolo, che magari può ancora dare spunti utili a chi è all’inizio di una carriera freelance. Tenete però presente lche il regolamento di Upwork può cambiare nel tempo. ***

La tua decisione è presa: non ne puoi più di lavorare da dipendente, sempre nella stessa città, e sogni una carriera freelance che ti svincoli da un luogo preciso. Ma come iniziare a lavorare freelance?

Per molti nomadi digitali la carriera online è iniziata con Upwork, la più famosa piattaforma di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro freelance. Ma è davvero una risorsa utile? E come ottenere il primo ingaggio?

Questo articolo non è una guida esaustiva su come iniziare a lavorare con Upwork, ma è un mio personale riassunto dei consigli e punti di vista dei membri del gruppo Facebook Nomadi Digitali Italiani, ovvero le persone che grazie al loro lavoro online possono vivere viaggiando!

logo upwork

Cos’è Upwork e come funziona

Non sai cos’è Upwork? Te lo spiego in breve. Innanzittutto va specificato che non è l’unico marketplace per lavoro freelance, anche se probabilmente a livello mondiale è il più famoso.

L’idea può sembrare nuovissima a chi non ha esperienze di lavoro freelance in remoto, in realtà Upwork è un’azienda che nasce alla fine degli anni Novanta come Elance, che poi si è unita con oDesk e infine è stata rinominata Upwork.

Funziona un po’ come un normale sito di ricerca lavoro, dove le aziende pubblicano le loro offerte e chi cerca lavoro risponde alle offerte di suo interesse inviando la propria candidatura.

La differenza fondamentale è che le offerte non riguardano lavoro dipendente ma solo freelance. Non verrai assunto, non avrai datori di lavoro: avrai clienti a cui offrire i tuoi servizi professionali.

Che lavori si trovano su Upwork

È opiniona diffusa – ed errata – che sui marketplace si possano trovare solo lavori in ambito IT o editing di testi e traduzioni.

I profili professionali che vengono ricercati sono invece diversissimi: su Upwork trovano lavoro virtual assistant, agenti customer service, illustratori, esperti di marketing, animatori 2d e 3d, ingegneri, architetti, video maker…

Sono ben 12 le categorie in cui vengono suddivise le offerte di lavoro in Upwork, a sua volta suddivise in sottocategorie più specifiche.

lavori su Upwork

Quanto costa iscriversi a Upwork

L’iscrizione al sito, la pubblicazione del proprio profilo professionale e l’invio di candidature sono totalmente gratuiti. [erano: vedi introduzione]

Il guadagno di Upwork deriva dalle commissioni che vengono trattenute sul compenso che i freelance ottengono da un lavoro trovato su Upwork. Ovvero: se rispondi ad un’offerta e viene scelto per quel lavoro, chi ti ha commissionato quel lavoro pagherà Upwork che poi pagherà te trattenendosi una commissione.

L’importo delle commissioni varia dal 5 al 20% e dipende dai soldi guadagnati dallo stesso cliente.

Lavorare con Upwork: opinioni

Se è vero che molti nomadi digitali hanno trovato i loro primi lavori freelance su Upwork, non tutti lo amano. Alcuni continuano a usarlo per anni, altri invece dopo i primi “lavoretti” lo abbandonano.

Ecco i principali pregi e difetti di Upwork secondo i nomadi digitali italiani.

Vantaggi di Upwork

Alcuni professionisti freelance ritengono Upwork uno strumento utilissimo per trovare lavoro: c’è chi si limita ad affermare “all’inizio è estremamente apprezzabile” e chi si spinge a dire che, proprio come il primo amore, anche “il primo Upwork non si scorda mai”.

I vantaggi di lavorare con Upwork sono evidenti, primo tra tutti l’altissimo numero di proposte di lavoro pubblicate ogni giorno. È una risorsa particolarmente indicata a chi sceglie lo stile di vita da nomade digitale, perché è totalmente slegato alla geografia e si possono trovare offerte di lavoro in diverse lingue.

Un fattore importantissimo da tenere in considerazione è la garanzia dei pagamenti e l’assistenza da parte del sito in caso di disaccordo con il cliente. È decisamente un bel vantaggio, come ben sanno molti freelance italiani che hanno dovuto tampinare a lungo i clienti per riuscire a farsi pagare…

Upwork è molto apprezzato anche per la possibilità di costruire una relazione con il cliente ed instaurare collaborazioni a lungo termine; in qualche caso tali collaborazioni, iniziate su Upwork, sono poi continuate al di fuori della piattaforma… ma parliamo sempre di relazioni di lavoro, eh! Non ci è ancora stata segnalata l’utilità di Upwork per trovare l’anima gemella ;)

Un’opinione diffusa, e anche in questo caso, errata, è che su Upwork si trovino SOLO lavori di basso livello pagati molto poco. Esiste invece la possibilità di trovare su Upwork anche lavori qualificati ben pagati: probabilmente prima di ottenere uno di questi dovrete costruirvi una solida reputazione online, chiedendo ai vostri primi clienti di lasciarvi una recensione e accumulandone un buon numero di positive, ma non è impossibile.

Svantaggi di Upwork

Ma se ci sono così tante offerte, si è sicuri di essere pagati, si può lavorare da qualunque paese perché mai non si dovrebbe usare Upwork? È fantastico, no? Beh sì… e no.

Se da un lato è vero che su questa piattaforma vengono pubblicate milioni di offerte di lavoro ogni anno, è anche vero che la concorrenza è molto alta. Dovete competere con professionisti da tutto il mondo, compresi paesi in cui il costo della vita è più basso dell’Italia.

Una buona dose di lavori su Upwork offrono compensi molto bassi e molti freelance per riuscire a spuntare una collaborazione professionale abbassano ulteriormente le loro tariffe: alcuni professionisti hanno abbandonato Upwork proprio a causa di questa corsa al ribasso.

Secondo alcuni nomadi digitali per trovare le prime collaborazioni, e magari in seguito farsi pagare di più, si perde moltissimo tempo a inviare un gran numero di candidature, ma su questo punto non c’è un accordo unanime. C’è chi infatti ritiene che questa sia una normale dinamica nella ricerca di lavoro, sia dipendente che freelance.

Uno svantaggio di Upwork su cui invece concordano pressoché tutti sono le commissioni del sito, che vengono considerate molto alte. Attualmente [per attualmente intendo la data di pubblicazione dell’articolo, ovvero agosto 2018] le commissioni applicate sono le seguenti:

  • 20% per i primi 500$ guadagnati
  • 10% per guadagni totali che vanno da $500.01 a $10,000
  • 5% per guadagni totali oltre i $10,000

Nota: poiché Upwork è un’azienda americana, tutte le tariffe e le commissioni vengono espresse in dollari USA.

Upwork sì o no

Dunque, chi ha ragione? In questo caso la verità non sta nel mezzo… sta nelle tue capacità, nelle tue esperienze professionali e nei tuoi desideri.

Upwork è una risorsa che se ben usata può essere utile, soprattutto nelle prime fasi di una nuova carriera online, ma anche successivamente. Occorre essere determinati e pronti ad affrontare le prime, pressoché inevitabili, delusioni.

Upwork e fisco

Upwork e fisco è davvero un tema spinoso! A tutt’oggi non c’è chiarezza su quale sia il modo corretto per rendicontare i guadagni ottenuti con Upwork.

La confusione è tale che un membro del gruppo Nomadi Digitali Italiani racconta di essere stato per ore all’Agenzia delle Entrate ed aver assistito al litigio di due operatori che avevano diverse opinioni in merito. Peccato che il fisco non dovrebbe essere un’opinione personale…

Questa difficoltà burocratica scoraggia molte persone ad iniziare e alcuni professionisti hanno abbandonato la piattaforma proprio per questo motivo. [Io ci sono ancora, ma vorrei abbandonarla esattamente per questo motivo]

In questo caso è bene chiedere consiglio a un professionista del settore perché è difficile dare consigli generici su una questione complessa come quella della fiscalità!

Vi consiglio fortemente di scegliere bene a quale commercialista affidarvi perché purtroppo molti commercialisti italiani ancora ne sanno molto poco di lavori online. Alcuni commercialisti però hanno notato questa lacuna e l’hanno sfruttata per la loro carriera, specializzandosi sulle tematiche del lavoro in remoto e dell’internazionalizzazione: il mio consiglio è di rivolgersi a loro. [E questo è un consiglio totalmente generico perché io sono ancora alla ricerca di un commercialista che mi ispiri fiducia…]

lavorare da casa con upwork

Le esperienze dei nomadi digitali

È arrivato il momento di ascoltare dalla viva voce dei nomadi digitali i pro e i contro di lavorare con Upwork, come iniziare, gli errori da evitare!

In un hangout dal titolo Upwork for Newbies alcuni nomadi digitali hanno raccontato la loro esperienza e risposto alle domande di chi vuole iniziare a lavorare su Upwork.

L’hangout è stato trasmesso live nel novembre 2017 e la registrazione video è tuttora disponibile su Youtube. Prenditi un po’ di tempo per guardarlo fino alla fine, ne vale la pena!

Consigli per iniziare a lavorare su Upwork

Hai letto fin qui, hai ascoltato le testimonianze dei nomadi digitali e ti sei convinto che Upwork possa rappresentare per te una risorsa utile? Bene, allora è arrivato il momento di iniziare.

Registrati al sito, crea il tuo profilo professionale, scegli le categorie che corrispondono al tuo ambito lavorativo e seleziona le tue skills professionali. Inizia a leggere le offerte e quando trovi quella che fa al caso tuo invia la tua candidatura. Buona fortuna!

L’importanza del profilo personale

Tutti i nomadi digitali insistono che per avere successo su Upwork è INDISPENSABILE avere un profilo ben curato. Non è difficile capire il perché. Stamperesti un biglietto da visita pieno di errori di battitura o senza i tuoi recapiti professionali? Ti presenteresti a un colloquio di lavoro con l’abito macchiato e l’ascella che puzza di sudore? Certamente no.

Il profilo personale è la tua chance di presentarti al meglio: nel compilarlo cerca di distinguerti, di far capire quali sono le tue reali capacità. Non fare copia e incolla di profili standard.

Valerio Celletti, membro del gruppo Facebook Nomadi Digitali Italiani, ha scritto una Guida Galattica ad Upwork con consigli su come ottenere il primo ingaggio e su come scrivere un profilo efficace. Te lo segnalo perché altri membri del gruppo hanno confermato l’efficacia dei suoi consigli.

Un errore molto comune è quello di aggiungere al proprio profilo tante skills per far vedere che si sanno fare tante cose: un profilo generico è però poco efficace, meglio puntare su poche skills (anche una solo o due) che ti qualifichino. Lavora sulla credibilità personale. Infine, per aumentare le tue probabilità di successo aggiungi al tuo profilo dei samples o un portfolio.

Quante candidature inviare?

È uno dei dubbi più comuni tra chi si avvicina al mondo dei marketplace per la prima volta: quante candidature devo inviare prima di riuscire a trovare un lavoro?

Molti freelance alle prime armi adottano la vecchia tecnica dei concorsi a premi “più cartoline spedisci, più probabilità hai di vincere”. È una strategia che raramente porta a buoni risultati: non spedite candidature sperando nella fortuna, scegliete con cura quelle che realmente sono in linea con le vostre capacità ed esperienze.

Altri errori molto comuni, assolutamente da evitare, sono non leggere attentamente le offerte di lavoro e inviare candidature standard o copia&incolla, uguali per ogni offerta.

Avrete molte più probabilità di successo se personalizzate la vostra candidatura, mettendo in evidenza perché siete la persona giusta per QUEL particolare progetto e non per un qualsiasi progetto del vostro ambito professionale.

Alternative ad Upwork

Come dicevo all’inizio Upwork non è l’unico marketplace online dedicato ai freelance. Ne esistono ormai tantissimi, ne cito solo alcuni:

Di’ la tua!

Sei già iscritto ad Upwork? Hai trovato offerte di lavoro interessanti? Secondo te quali sono i fattori di successo per candidarsi ad un lavoro su Upwork? Ti piacerebbe iniziare a lavorare con Upwork ma vorresti qualche informazione in più?

Raccontami la tua esperienza o chiedi informazioni e consigli con un commento qui sotto.

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Comments

  1. Giovanna says:

    Salve, lavoro su UpWork e le cose, purtroppo, sono cambiate. Da qualche mese, chi cerca lavoro deve pagare. Consiglio di aggiornare l’articolo perché, per il resto, è molto ben fatto.
    Saluti

    1. laragazzaconlavaligia says:

      è vero, sono cambiamenti importanti, l’articolo rimasto così è un po’ fuorviante.

    2. Lord Hume says:

      Ti riferisci ai token per rispondere agli annunci, vero? Li trovo seccanti. Sicuramente lo fanno con la scusa di sbarrare la strada ai candidatori compulsivi, però chiedere soldi a chi cerca lavoro non lo trovo corretto a prescindere. Credevo fosse un malcostume tutto nostrano, e invece tutto il mondo è paese.

  2. Roberto says:

    Ciao ho iniziato su UPWORK da un paio di mesi come grafico web designer … ma non ho ancora trovato clienti, il problema per chi è nuovo secondo me sono le recensioni, i feedback, oltre la concorrenza. Per carità non demordo, ma è difficile, i clienti vedono il profilo vuoto di feedback e tempo scartino a prescindere dalla proposta … non so …

    1. laragazzaconlavaligia says:

      ciao, purtroppo quel che dici è vero, per chi è nuovo è dura. Era dura già quando ho iniziato io (2016), sento da più parti che ora la concorrenza per i nuovi iscritti è durissima. Se sei agli inizi di una carriera freelance il consiglio che ti dò è di tentare più strade, fare tentativi e poi concentrarti su quelli che ti danno più risultati.

    2. Lord Hume says:

      Stessa cosa per me. E credo sia proprio come dici tu, ma è pur vero che non bisogna demordere. Se si insiste alla fine i risultati arriveranno.

  3. Lube says:

    Ciao, hai trovato un commercialista? Sono anche io interessata a trovare uno che conosca l’argomento. Grazie mille

    1. laragazzaconlavaligia says:

      no, purtroppo non ho trovato un commercialista di cui mi fido l 100% e che mi sento di consigliare.

  4. Nicoletta says:

    Ciao, grazie per l’articolo, io sarei interessata ma purtroppo ho una grande lacuna. Non conosco bene l’inglese, quasi affatto e non riesco a capire bene nemmeno come orientarmi sul sito. Mi chiedevo se esistesse qualcosa di simile in italiano. Grazie molte

    1. La Ragazza con la Valigia says:

      ciao, Addlance è in italiano. L’ho guardato anni fa ma l’ho abbandonato perché le offerte erano poche e poi aveva un sistema a pagamento. Prova a darci un’occhiata, magari col tempo è migliorato. Puoi anche fare una ricerca su Linkedin, a volte ci sono offerte per professionisti con partita iva. In generale, però, se desideri lavorare in remoto ti consiglio di colmare la lacuna dell’inglese perché sapere questa lingua ti darà molte più possibilità.

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