Se siete lettori fedeli avrete notato che il numero dei post aveva subito un drammatico calo nei mesi estivi, e che da ottobre sono tornata a scrivere più regolarmente. Non è un caso.
L’80% dei post di questo blog viene scritto il sabato mattina, il 10% in pausa pranzo al lavoro e il restante 10% diviso tra sere, domeniche e vacanze.
Nei mesi invernali avevo instaurato una piacevole routine: alzarmi (relativamente) presto il sabato mattina, prendere il mio quadernino e andare a fare colazione con cappuccino e cheesecake in una delle mie caffetterie preferite a Dublino, il Simon’s Place in George Arcade. È una di quelle caffetterie dove puoi fermarti per ore. Qui ho letto diversi libri; qui ho studiato inglese per il Cambridge Exam. E qui, standomene ore a sbirciare scorci di vita altrui dalla finestra del bar, ho scritto l’80% di questo blog. Sono state ore deliziose.
Tutti i post venivano scritti a mano e poi diligentemente copiati al pc, con l’aggiunta di links e immagini. Subisco ancora il fascino della scrittura a penna e del piccolo bloc notes. Ma copiare i post faceva raddoppiare il tempo necessario alla pubblicazione del blog. Così, a gennaio 2013, utilizzando i soldi del bonus 2012, mi sono regalata un netbook. La routine del sabato è rimasta la stessa: alzarsi, andare a fare colazione al Simon’s Place e lì scrivere uno o due post. L’unica differenza è che invece del quadernino mi portavo il computerino. Il numero di post mensili aveva raggiunto una media accettabile, e io avevo trovato un tran tran che mi rendeva felice.
Poi è accaduto l’imprevisto. Quest’anno in Irlanda è arrivata l’estate. Qualcosa di impensabile, che potrei non rivedere mai più in tutta la mia vita. Non potevo perdere un solo secondo utile per andarmene al parco o al mare. Non c’è stata pausa pranzo o sabato mattina in cui ho acceso il portatile. Non c’è stata più routine, perché ero diventata un burattino manovrato dal sole, andavo dove lui voleva. E il numero dei post è crollato.
Poi è arrivato ottobre, sono partita per il Vietnam e al mio ritorno era già autunno. La pigrizia si è fatta delizia, starsene a casa il più grande desiderio, e l’unica attività fisica accettata dal mio corpo in modalità bradipo era il dimenare le dita sulla tastiera del netbook.
Da qualche settimana io e il mio netbook siamo tornati a fare colazione al bar ogni sabato mattina. Le pause pranzo si fanno in ufficio, mezz’oretta in mensa e una ventina di minuti al computer da dividere tra le email agli amici, i messaggi dei lettori e bozze di post da completare.
Il numero dei post di ottobre è tornato nella media pre-estate, e la colazione del sabato sono forse le ore più belle della mia settimana.
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trovo questo post incantevole… ti immagino lì seduta davanti alla finestra della caffetteria che scrivi e osservi la gente di Dublino. Come sempre i tuoi post fanno sognare.
Ciao Ari
R.