La differenza tra vacanza e viaggio IMHO

Da qualche parte bisogna pur cominciare a scrivere, e non sapendo quale avrebbe potuto essere il miglior argomento per il primo post, dopo i saluti iniziali, ho pensato di cominciare da quella che per me è una distinzione fondamentale: vacanza e viaggio. Svolgono ciascuna una funzione importantissima, ma sono due esperienze totalmente distinte. Per me, almeno. Ed ecco come le vedo io.

Scopo della vacanza è il relax e/o il divertimento. Vacanza è sinonimo di cuor leggero o occhi chiusi: non è importante ciò che si vede o perchè si fa qualcosa, è importante godersi lo scorrere del tempo, possibilmente in orizzontale (in spiaggia o restando a letto fino a tarda mattina). I tempi della vacanza sono dilatati, e scanditi da lunghe pause, perlopiù al bar. La vacanza va fatta preferibilmente con gli amici. L’immagine emblema della vacanza è la foto di gruppo, meglio se tutti ubriachi. Il motore della vacanza, ciò che fa decidere di partire, è la stanchezza: quando si ha necessità di ricaricare le batterie, si va.

Scopo del viaggio è invece la conoscenza: non quella erudita dei libri, ma esperita con i sensi: una conoscenza che viene da colori, profumi, suoni, gusti, tessuti… Il viaggio è fatto di momenti che si fanno unici nella memoria, e i ritmi delle giornate sono imprevidibili: ci sono giornate frenetiche in cui si consumano le scarpe perchè ci son troppe cose che si vogliono vedere, e altre in cui le ore sono pacate, trascorse in compagnia di se stessi per assaporare i colori di un giorno che si fa notte, il tintinnio di campanelle, i contorni incerti di un sentiero che sinuoso come un serpente si intromette tra case e campi silenziosi.
L’immagine emblema del viaggio è un dettaglio, come una finestra, o un talismano, o un tetto.
Il viaggio va fatto preferibilmente da soli o al massimo in compagnia di una selezionatissima persona. Questa persona può essere:
– un amico/a speciale, che non significa necessariamente “il miglior amico”, ma la persona con cui si sente di poter condividere un’esperienza sicuramente affascinante, ma che può riservare alcune brutte sorprese e uno o più momenti di stanchezza o situazioni di nervosismo. Potrebbe anche essere un amico che non si vede poi tanto spesso, ma che condivide fortemente il desiderio per quel viaggio (non il viaggio in generale, ma il viaggio che avete in mente di fare voi).
– il partner. A me non è ancora capitata la fortuna di trovare un uomo con cui viaggiare, e a dire il vero ho fatto anche poche vacanze con i miei uomini. Condividere il viaggio con la persona amata dev’essere qualcosa di davvero speciale e più passa il tempo più mi convinco che sarà proprio un’attitudine al viaggio simile alla mia a farmi riconoscere l’uomo della mia vita. Nel frattempo mi godo i vantaggi dell’indipendenza.
Il motore del viaggio, ciò che fa decidere di partire, è la curiosità: quando si ha il desiderio di conoscere, o meglio, esperire, si va.

Amo sia il vacanza che il viaggio, ma se mi vedo costretta a scegliere tra l’una e l’altro sceglierei quest’ultimo. Il motivo? La vacanza è un piacere, il viaggio è una necessità vitale.

 

Cartello che indica un punto con vista panoramica in Irlanda

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Comments

  1. gab says:

    ciao. ho trovato molto curioso questo articolo,, non ho molta esperienza di viaggi sopratutto in solitaria , pero riconosco che stando in compagnia alle volte non sempre ci si gusta il luogo dove ci si trova come lo si vorrebbe,,, mi stai facendo lavorare la mente sul provare a fare un viaggio piuttosto che una vacanza….. ci sentiamo ,,,,,,,,

    1. laragazzaconlavaligia says:

      penso che presto arriverà anche per te il momento del Viaggio, così come lo vorrai intendere tu. Io ti vedrei bene in un on the road, ma quello forse sì è meglio farlo in compagnia. Se non altro per evitare i colpi di sonno :)

  2. Arwen says:

    condivido in pieno la differenza da te fatta fra vacanza e viaggio e soprattutto credo che in una esperienza di viaggio,come spessissimo si ritrova in tutta la letteratura di viaggio, ci si debba un pò perdere nel luogo raggiunto,bisogna aprirsi e farsi contaminare, vivere i dettagli..
    Il partire in solitaria non ti nascondo che mi affascina: più spesso di quanto inizialmente pensassi, mi ritrovo a parlare con persone che scopro hanno viaggiato in lungo ed in largo nel mondo da “sole” e che hanno avuto le più indescrivibili avventure..non ho mai capito cosa mi bloccasse anche se ultimamente sento di volerlo fare, voglio partire con un gran zaino in spalla,una macchina fotografica, un buon libro ed un diario su cui annotare i pensieri..
    Ragazza con la valigia,sicuramente lo conoscerai, ma ti consiglio i travel books di Bill Bryson…ormai li ho quasi finiti di leggere tutti e sono fra i più belli per me, in particolare Neither here nor there!

    1. laragazzaconlavaligia says:

      Li conosco ma non li ho ancora letti. Grazie per avermeli consigliati, e grazie per essere passata di qua : )

      Il partire in solitaria va fatto nel momento in cui te lo senti. Se la curiosità è più forte del dubbio, allora è arrivato il momento. Se ancora hai qualche paura, inizia con una cosa a metà: invece di un lungo viaggio in solitaria fai un weekend. Quando vedrai che tutto è andato bene, ti sentirai pronta ad affrontare avventure in luoghi più lontani!

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