Nomadic Matt, la bibbia del viaggiatore indipendente

… e finalmente vi presento il mio travel guru numero uno!

Nomadic Matt è il mio sito di viaggi preferito. Nel 2006 il suo autore, tal Marc Kepnes, lascia un posto fisso per un viaggio attorno al mondo della durata prevista di un anno. Durò 18 mesi. Tornato a casa, Matt si rende conto che il classico lavoro d’ufficio non fa per lui. Tre mesi dopo è di nuovo in viaggio. Da allora non si è più fermato.

logo sito "Nomadic Matt"

Convincere gli scettici che viaggiare a lungo è possibile, e alla portata di tutti, sembra essere per Matt una vera missione. Il sito è fatto per dimostrare che come ha fatto lui possono fare anche gli altri. Anche TU che mi stai leggendo: se vuoi, puoi.

Nonostante l’esplicita dichiarazione d’intenti per cui il sito si rivolge a persone che desiderano fare un viaggio lungo (“viaggiare meglio, più economico, più a lungo), le informazioni contenute sono utilissime anche per chi ha fatto la scelta opposta, ovvero è rimasto nel “cubicle job” e i viaggi li deve incastrare nelle poche settimane di ferie concesse dal contratto di lavoro (in altre parole, ME, e forse anche TE).

Cosa trovate in Nomadic Matt

Per motivarti a viaggiare, Matt ti dà un sacco di informazioni utili su tutto ciò che ti può servire per organizzare il tuo viaggio, sia esso di una settimana, un anno o una vita.. Qualche esempio? Consigli su come risparmiare (uno dei suoi argomenti preferiti!), come incontrare compagni di viaggio, e come superare la paura della solitudine, come scegliere lo zaino o il biglietto round the world giusto per te, assieme a guide di viaggio, links utili, recensioni di compagnie aeree e tour organizzati. Ma soprattutto ti racconta la sua esperienza.

Perchè mi piace

1) grafica e organizzazione dei contenuti

I contenuti sono divisi in otto categorie, accessibili da un menu orizzontale al di sotto della testata (il “titolo” del blog):
home, da cui si può accedere velocemente ai post più recenti,
about me, una pagina in cui Marc Kepnes racconta come è diventato “Nomadic Matt”, più alcuni dati curiosi su di lui (per esempio, lo sapete che parla Thai? O che ci&ogreave: che possiede di più costoso è il laptop?
travel tips, una raccolta di articoli sugli argomenti più popolari
travel blog, aggiornato frequentemente (almeno 2-3 post a settimana), è l’anima di questo sito. Non solo una miniera di informazioni utili, ma anche uno specchio sulla vita nomade: per farsi ispirare, per riflettere, o semplicemente per farsi una piacevole lettura. Gli argomenti dei post sono i più disparati: perchè ama il Giappone, modi economici per viaggiare in Europa, riflessioni sul viaggio in generale e sul viaggio low cost in particolare.
travel resources, i libri scritti da Matt e altri oggetti e servizi utili al viaggiatore
travel guides, le guide compilate da Matt: per ogni destinazione una lista di cose da fare e vedere e consigli per risparmiare
travel videos
contact

Testo nero su sfondo bianco, la mia combinazione preferita. Sarà poco originale, ma è la più leggibile. Niente frizzi e lazzi, design minimo e funzionale. Come piace a me.

Mark Kepnes, noto nel web come "Nomadic Matt"

2) punto di vista e umiltà

Con 200.000 visitatori al mese, Matt potrebbe darsi arie da star. Invece ha mantenuto l’umiltà del ventenne che viaggia low cost e dorme negli ostelli. A leggere i suoi post si ha l’impressione di parlare con un amico che ti racconta come gli è andata l’ultima vacanza. Mi piace molto il suo stile, quel suo non mettersi in cattedra. Non sta “insegnando”, sta “consigliando”. Mai si presenta come quello che ne sa di più, o come quello che ha la verità in tasca. Il punto di vista è fortemente soggettivo anzichè oggettivo, e io questo lo apprezzo molto. Matt non ti dice quello che devi fare della tua vita, atteggiamento che invece ho trovato in altri siti di viaggi e che mi ha molto infastidito (del tipo: povero scemo che sei rimasto a lavorare in ufficio, mica come noi intelligentoni che stiamo sempre in giro a fare una figata di vita). Lui ti dice solo che questo è quello che devi fare se vuoi fare la vita che sta facendo lui.

Altra cosa che apprezzo molto, e che di nuovo lo differenzia da altri viaggiatori indipendenti (e a lungo termine): Matt non è per niente snob rispetto alle tipologie di viaggio/vacanza preferite da altre persone. È aperto a provare esperienze diverse, magari anche solo per confermare che quel tipo di viaggio non fa per lui. Con questo si dimostra molto più curioso, tollerante e open minded di tanti viaggiatori che si dichiarano tali. Un esempio? Il suo grandioso post sul perchè è andato in crociera.

Ultimo ma non meno importante, anzi direi fondamentale, Matt non nasconde il lato “oscuro” del viaggiare da soli e per lungo tempo. Non ha paura di correre il rischio di sembrare negativo quando sente che c’e` qualcosa che scricchiola, e lo vuole raccontare. Non trovo stimolante la falsa immagine di quei blogger/viaggiatori che continuamente vogliono mettere in mostra quanto fantastica è la loro vita nomade. Semplicemente non ci credo, perchè a 33 anni suonati so che il paradiso terrestre non esiste, e che tutti abbiamo alti e bassi, e che ogni situazione comporta vantaggi ma anche difficotlà. Quindi preferisco qualcuno che in tutta onestà mi dice quando qualcosa non va, perchè così facendo diventa credibile quando esalta la propria felicità.

4) la qualità della scrittura

Questo è qualcosa che a me sta particolarmente caro, e che invece forse sfugge ai più: la cura nella scrittura. I post di Matt sono piacevoli da leggerere, informativi ma anche divertenti, e l’editing è ben curato. Gli errori di battitura e di grammatica sono ridotti al minimo e rientrano negli standard di pubblicazioni professionali. Forse per voi sarà una fesseria, ma io invece sono convinta che siano questi piccoli dettagli a fare la differenza tra un “prodotto” scarso e uno di qualità. E personalmente ritengo che prendersi la briga di curare questi dettagli sia una forma di rispetto verso il lettore.

Matt Kepnes, aka Nomadic Matt

Avvertenze

– quando parlo di Matt mi riferisco al Matt “virtuale”, inteso come il Matt che si presenta online. Non è un giudizio sulla persona, che non ho mai incontrato.
– il sito Nomadic Matt è in lingua inglese
– crea dipendenza: a ogni post letto, ne vorrete leggere un altro, e poi un altro ancora… : )

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Comments

  1. Nomadic Matt has inspired a lot of people to travel. I think we all have our own travel heroes. One of mine is a best friend who went overseas before I did.

  2. Dany says:

    Vorrei sapere se anche le minime spese come mangiare ti vengono dal cielo che pensi che noi siamo scemi co piacerebbe viaggoare spesso ma abbiamo anche delle responsabilita

    1. laragazzaconlavaligia says:

      Ciao Dany

      grazie per aver espresso il tuo punto di vista : ) Mai pensato che i miei lettori siano scemi. Semplicemente, apprezzo persone come Matt che hanno fatto una scelta di vita non convenzionale e mettono la loro esperienza a disposizione di altre persone che vorrebbero fare altrettanto. Il che non significa che chi faccia scelte diverse sia scemo.

      In quanto alle responsabilita’ ho ben presente cosa sono. A me dal cielo non e’ mai venuto niente, come penso anche a te da come scrivi. Ho smesso di chiedere soldi ai miei genitori da quando ho finito il liceo, sedici anni fa, mi sono pagata gli studi facendo i salti mortali tra lavori precari e in nero e nel 2008 sono arrivata da sola in un paese straniero con una valigia da 20 chili, quasi niente in banca e un contratto di lavoro temporaneo per l’estate. Ciononostante, le peripezie lavorative non mi hanno mai impedito di viaggiare, perche’ sono stata io a mettere i viaggi ai primi posti della mia scala di priorita’, magari adattando i miei desideri alle possibilita’ di tempo, soldi e affetti.

      un saluto :)

      Arianna

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