Neil Agius e il destino del mare

Ho appreso con tristezza mista a una infinita ammirazione la notizia che l’atleta e attivista ambientale Neil Agius ha dovuto abbandonare il tentativo di record mondiale di nuoto non-stop non assistito in mare dopo essere stato punto da più di sessanta meduse.

Già detentore del record attuale – 125,7 km – Neil si era gettato in una nuova, epica impresa per sensibilizzare il pubblico sul tema dell’inquinamento marino. Ma, in maniera beffarda o forse perfettamente coerente, è stata proprio la Natura a mettere fine al suo tentativo di nuovo record.

TRISTEZZA. Ho “virtualmente” conosciuto Neil durante un evento aziendale online e sono rimasta molto colpita da questa persona che riunisce una straordinaria forza di carattere, grande umiltà e sconfinato amore per il mare.

Da quell’evento online nel dicembre 2021 ho iniziato a seguirlo sui social e ho quindi vissuto passo per passo la sua preparazione ad una nuova impresa ideata per portare l’attenzione dei media su un tema caro a Neil, ovvero l’importanza della conservazione dell’ambiente marino.

Mi è dispiaciuto davvero tanto vederlo interrompere l’impresa così presto, ancor più triste se si considera che le sue condizioni fisiche e psicologiche erano ottime e non vi era alcun motivo medico o meteorologico che facesse pensare ad un fallimento.

AMMIRAZIONE. Le comunicazioni a caldo sui social da parte di Neil hanno confermato l’opinione che avevo avuto durante quel primo evento online: una persona con estrema forza di carattere, straordinaria umiltà e sconfinato amore per il mare. Grande rispetto per essersi saputo tirare indietro quand’è stato il momento di farlo. Ammirazione infinita per la sua volontà di tornare a nuotare e portare avanti la battaglia per il mare.

Neil Agius: l’uomo e i record

Chi è Neil Agius
Nome Neil Agius
Data di nascita 6 giugno 1986
Nazionalità Maltese
Professione Nuotatore
Ha partecipato alle Olimpiadi? Sì, Atene 2004
Record mondiale nuoto open water, non-stop, non assistito, solo
Lunghezza percorsa per il record mondiale 127,5 km
Data record 30 giugno 2021
Sito ufficiale Neilagius.com
Instagram @neil.agius

Neil Agius è un nuotatore maltese specializzato in nuoto stile libero di lunga durata. Il 30 giugno 2021 Neil entra nella storia del nuoto conquistando il record mondiale di nuoto in mare aperto non-stop in solitaria, non assistito. Compie una distanza di 125,7 km dall’isola italiana di Linosa all’isola maltese di Gozo in poco più di 52 ore.

Nuoto non-stop e non assistito significa che l’atleta non può aggrapparsi nemmeno per un secondo a nessun tipo di supporto – inclusa la barca del team di accompagnamento -, pena la squalifica. L’atleta non dorme e non effettua pause, escluso il tempo tecnico per la nutrizione (che ovviamente avviene in mare). Il cibo viene passato all’atleta senza che ci sia contatto con persone o oggetti a cui l’atleta possa sostenersi.

Insomma, un’estenuante maratona in mare aperto.

Il resoconto completo, ora per ora, del record di Neil Agius è disponibile in inglese sul database Longswims curato dalla Marathon Swimmers Federation. Vi invito a leggerlo per capire le enormi difficoltà che comporta un’impresa di questo genere. Non solo l’ovvia stanchezza e i dolori muscolari, ma anche problemi alla pelle per la lunga esposizione al sole e al sale marino, secchezza della lingua, allucinazioni e punture di meduse.

Quest’impresa leggendaria ha fatto guadagnare a Neil immensa fama nel suo paese, tanto che gli è stata dedicata una statua in bronzo alta 2,6 metri in cui il nuotatore sembra la versione moderna di un dio del mare greco.

 

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Il successo dell’impresa ha spinto Neil ad andare oltre: tentare di superare se stesso con un nuovo record di 100 miglia (circa 160 km). Il tentativo purtroppo non ha avuto successo.

C’è un altro amore, oltre a quello per le sfide, che spinge Neil a compiere imprese estreme: quello per il mare. Neil è impegnato attivamente nella lotta all’inquinamento e nella promozione di stili di vita sostenibili. È il fondatore di Wave of Change Malta, un movimento che promuove stili di vita sostenibili e il suo tentativo di record era ideato come azione di sensibilizzazione sui temi della salvaguardia ambientale in ambito marino.

All’inizio era un gioco tra amici ma poi le cose si sono fatte serie e la vita si Neil sembra quasi essere interamente assorbita da questo obiettivo. Congrats! 👍

Perché racconto la storia di Neil

Per due motivi.

1. Perché quest’uomo mi ha colpita e lo ammiro. Molto più di tanti guru motivazionali, Neil è una davvero una persona che riesce a ispirare. Grande comunicatore, dote rara negli atleti.

In maniera molto più efficace dei fantozziani eventi team building a cui spesso ci obbligano le aziende, Neil è riuscito a far capire l’importanza di lavorare in squadra. Con un’umiltà incredibile. Mi sono state impresse parole che suonavano più o meno così: “La mia era la parte facile, dovevo solo mettere una mano davanti all’altra. I compiti difficili spettavano a chi stava sulla barca. Erano loro a valutare le mie condizioni fisiche, le condizioni del mare, e a prendere le decisioni difficili, come decidere se potevo continuare o no o spostare l’arrivo a Gozo”.

2. Perché condivido l’idea che importanza della conservazione marina.

L’abbandono del record: cosa ci dicono le meduse

Proprio la natura che Neil vuole difendere ha posto fine al suo tentativo di record mondiale. Lo trovo beffardo, ma al tempo stesso molto coerente, e qualcosa di simile è quello che ha espresso Neil nei primi messaggi sui social dopo l’abbandono del tentativo di record.

Beffardo, perché ha il sapore amaro del tradimento di un amico fidato. Tutto stava andando bene, io lottavo per te, e tu mi rendi le cose così difficili che io devo abbandonare?

Coerente, perché questo episodio testimonia l’importanza del messaggio che Neil vuole diffondere. Non sono biologa marina e non ho competenze scientifiche, ma ho memoria personale. Quand’ero bambina le punture di meduse erano una rarità, qualcosa che si beccava solo un qualche sfigato di turno. Io personalmente non ne avevo mai vista una. Adesso le vedo ovunque: nel mio “brutto” Alto Adriatico così come nei mari da cartolina di Grecia, Sicilia, Malta…

Leggo due diverse teorie online sull’aumento della popolazione di meduse nei nostri mari. Secondo alcuni è dovuto all’innalzamento delle temperature delle acque. Secondo altri a una diminuzione dei predatori delle meduse e di una consequente alterazione dell’ecosistema marino. In entrambi i casi all’origine della causa ci sono azione umane, come ad esempio le azioni di pesca indiscriminata.

Supporto a Neil, supporto al mare

Anche un ultratleta è un essere umano. Credo che i giorni successivi alla decisione di interrompere il tentativo di record siano stati molto difficile per Neil Agius. Nel mio piccolo voglio mostrargli supporto con questo articolo.

È, chiaramente, solo un gesto simbolico ma credo che la storia di Neil Agius meriti di essere fatta conoscere quanto più possibile perché è una bella storia di amore per la natura e determinazione.

Prima di questo gesto simbolico ho fatto, e continuo a fare, cose concrete in linea con i valori portati avanti da Neil. Da anni ho messo in atto piccoli cambiamenti che, uno dopo l’altro, hanno portato ad un radicale cambiamento nel mio stile di vita.

No plastica innanzitutto, ma anche no rifiuti inutili di qualsiasi materiale, no vestiti inutili, no auto, no cene pantagrueliche (sono uno spreco di cibo e quindi di risorse), sì al risparmio energetico e al consumo oculato dell’acqua. Li potete leggere nell’articolo Il mio viaggio verso la sostenibilità.

In più da qualche anno dono il 5×1000 a Sea Shepherd, organizzazione impegnata nella salvaguardia della fauna ittica tramite la lotta alle attività illegali in mare.

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