5 pessime scuse per non camminare

Qual è il mezzo più ecologico in assoluto: la bici, l’auto elettrica, il monopattino… ? Macché! Sono i piedi. Non c’è spostamento più sostenibile di una camminata. “Ma a piedi non posso andare lontano!”, dirai. Vero, ma ti sorprenderai di quanti chilometri a piedi riuscirai a fare in breve tempo se inizi a camminare un pochino ogni giorno.

La verità è che una gran fetta di chi usa quotidianamente l’auto lo fa per pigrizia e non per reale necessità! Ci si nasconde dietro facili scuse per non affrontare il nocciolo della questione: non usare l’auto è possibile, solo che richiede un po’ di sforzo iniziale, un cambiamento delle proprie abitudini e in certi casi qualche rinuncia. E c’è tanta, tanta gente al giorno d’oggi che non ha nessuna voglia di fare fatica.

Non mi rivolgo a loro, tanto quelle persone lì non hanno alcun desiderio di cambiare il loro stile di vita. Mi rivolgo a te che ci hai pensato, che ti dici che in effetti sarebbe bello poter fare a meno dell’auto e del traffico  ma hai paura ad andare a piedi… Mi sento di rassicurarti: non esiste un valido motivo per non andare a piedi.

Le scuse più comuni che la gente tira fuori per non camminare sono fesserie. Ecco secondo me quali sono le 5 peggiori scuse per non andare a piedi e perché sono tutte fesserie.

(Ricorda: se ti abitui a camminare nella tua vita quotidiana, poi sarai in grado di farlo anche in viaggio. Scoprirai quanto bello è esplorare un paese a piedi anziché in auto, quante cose in più noterai!).

È pericoloso

Quando mi sento dire “andare a piedi è pericoloso” da gente che quotidianamente si sposta in macchina mi cadono le braccia. Quella della pericolosità è la scusa più assurda e inconsistente che si possa tirar fuori per evitare di spostarsi a piedi.

Ho l’impressione che i sostenitori ad oltranza dell’automobile, sia quelli spinti da pigrizia sia quelli spinti da interessi economici, tirino sempre fuori questa scusa perché convinti di avere con questa una facile vittoria. Come fai a ribattere quando la posta in gioco è la vita delle persone? Con che faccia tosta spingi la gente ad andare a cercarsi la morte a piedi?

Il nobile intento della sicurezza è solo un alibi meschino mascherato da nobili intenti: camminare non è intrinsecamente un’attività pericolosa, lo diventa a causa del comportamento degli automobilisti.

E questa non è una mia opinione personale, sono FATTI.

Secondo dati Istat, nel 2019 in Italia sono morte a causa di un incidente d’auto una media di 9 persone al giorno, ovvero più di una persona ogni tre ore.

Date un’occhiata all’infografica dei dati Istat sugli incidenti stradali in Italia nel 2019. Al primo posto della triste classifica di morti e feriti sulle nostre strade non ci sono i pedoni bensì gli occupanti delle autovetture. Non persone che camminavano, ma persone che stavano sedute dentro a una macchina.

dati incidenti auto
fonte: Istat

I dati parlano chiaro: andare in auto è molto più pericoloso che andare a piedi. E in effetti non ho mai sentito di due pedoni morti per essersi scontrati tra di loro. Al contrario invece so di un bel po’ di gente che è morta a causa di uno scontro con un’auto. Peraltro è un circolo vizioso: meno gente cammina, più auto ci sono in circolazione, quindi aumenta il rischio di incidenti.

Non siete ancora convinti? Forse dove non è arrivata l’infografica Istat può arrivare questo libro qui:

Contro l'automobile

Contro l’automobile di Andrea Coccia è un interessante saggio di facile lettura che contiene dati statistici sull’uso dell’automobile in Italia e nel mondo e un’analisi critica molto lucida di quel che comporta l’enorme numero di auto in circolazione.

Da brivido.

Qui potete averne un’anteprima:

Non riesco a immaginare che dopo aver letto Contro l’automobile qualcuno voglia ancora nascondere il naso sotto la sabbia e continuare a usare l’auto adducendo stupide scuse.

Fa freddo

La paura di prendere freddo e ammalarsi è un’altra idiozia con cui i difensori ad oltranza degli spostamenti in auto difendono la propria pigrizia mascherandola da necessità.

Andare a piedi è il modo migliore per abituare il corpo a resistere al freddo. Sì, certo, il freddo si percepisce ma camminando dopo un po’ ci si scalda in maniera naturale e si riesce a sopportare il freddo.

“Meglio l’auto, ho il riscaldamento”. E credi che questo sia meglio?

Se il tuo spostamento è breve, come avviene nella maggior parte dei casi (anche questa non è una mia opinione ma una realtà confermata dai dati statistici: vedi Contro l’automobile ), non ci sarà abbastanza tempo perché l’auto si sia scaldata prima che tu sia arrivato a destinazione. A piedi, invece, basta uno spostamento breve per scaldarsi.

Se vuoi partire con l’auto calda la devi andare ad accendere e startene fermo nell’abitacolo gelido per un bel po’, soffrendo il freddo e sprecando inutilmente carburante. Risultato? Prima ti prendi una carga di freddo, poi te ne stai col caldo a palla e quando scendi dall’auto ti viene un coccolone per lo sbalzo di temperatura tra interno ed esterno.

Andare a piedi ti permette di dare al corpo la possibilità di scaldarsi in maniera naturale e di evitare pericolosi sbalzi di temperatura. Inoltre l’esposizione quotidiana al freddo per brevi periodi aumenta la tua capacità di resistenza al freddo. Chiedilo a chiunque faccia attività fisica all’aperto: dopo un po’ si riesce a resistere fuori al freddo per periodi più lunghi e con temperature più basse.

Nella mia personale esperienza ho notato anche che le persone abituate a stare all’aperto al freddo sono meno soggette a malattie da freddo.

camminare con la neve

Mi bagno

“Non vado a piedi sennò mi bagno” è una scusa tipicamente italiana. Altrove la gente va in giro sotto l’acqua senza battere ciglio. E lo sai? Non muore. Te lo giuro, è vero! Ho vissuto otto anni in Irlanda, pioveva un giorno sì e l’altro pure, e non ho MAI sentito che sia morta una persona per essersi presa una goccia di pioggia.

Ti svelo un segreto: si può benissimo andare a piedi anche quando piove perché c’è sempre un rimedio per la pioggia.

Il primo e più semplice rimedio alla pioggia è la combinazione abbigliamento impermeabile + scarpe impermeabili. L’outfit impermeabile non è consono al tuo ambiente di lavoro? Uno zainetto con dentro un cambio d’abiti risolve il problema.

Il secondo è il classico ombrello. Se non c’è un vento forte funziona benissimo. In caso di forte vento vedi rimedio 1 o 3.

Il terzo rimedio per camminare anche quando piove è fare come fanno gli inglesi e gli irlandesi: fregarsene. Se stai andando a casa questo non ti crea nessun problema perché appena arrivi trovi tutti i vestiti che vuoi per cambiarti, e puoi anche farti una bella tazza di tè fumante per scaldarti. Se vai al lavoro o in altro luogo puoi risolvere con il cambio nello zainetto (vedi rimedio 1).

Gli italiani soffrono la pioggia perché culturalmente non siamo abituati a uscire con la pioggia. Basta cambiare il chip mentale per non avere più paura di prendersi l’acqua.

Non ti chiedo di amare la pioggia come faccio io (sì, io la trovo incantevole, romanticissima): è sufficiente sopportarla.

ombrelli in cielo

Mi stanco

Camminare stanca. Sì e no. Ma non camminare perché camminare stanca è una scusa. Ti sei perso? Ti spiego meglio cosa intendo.

Se non sei abituato a camminare fare un chilometro a piedi ti sembrerà una sfacchinata. Ma se inizi a fare quattro passi ogni giorno in poco tempo fare un chilometro non ti stancherà più. Pian piano ci si abitua e si riesce a completare distanze sempre più lunghe senza avvertire fatica.

Andare a piedi stanca solo quando non si è abituati. Con un po’ di allenamento il problema fatica si risolve. Non servono allenamenti estremi, roba da sportivi, serve solo la costanza. Camminare poco ma spesso ti porterà molto lontano.

Io per quattro anni sono andata al lavoro a piedi tutti i giorni, 3,5 km andare e 3,5 km tornare, e quello è stato il mio unico allenamento sportivo per il trekking. Niente scarpe tecniche, personal trainer, app… per abituarmi a camminare lunghe distanze tutto ciò che di cui ho avuto bisogno è stata la voglia di camminare.

In due anni sono stata capace di farmi a piedi 26 km senza sosta, mentre il mio massimo giornaliero con pause è attualmente di 35 km. Sono distanze percorse in pianura o con lievi dislivelli; se cammino su percorsi con dislivello fino a 700-800 metri riesco a fare circa 15 km senza stramazzare.

Ripeto, nessun allenamento, nessuna impresa sportiva. Solo pochi passi ogni giorno. Un traguardo alla portata di tutti.

persone che camminano

È buio

La scusa più difficile da contestare è quella del buio. Effettivamente camminare in zone poco illuminate fa paura. Anche in questo caso però si tratta di un condizionamento culturale: ci hanno fatto il lavaggio del cervello e ci siamo tutti convinti che se camminiamo dove non c’è luce ci succede qualcosa di brutto. Se siamo donne poi ce la siamo proprio andata a cercare…

L’unico antidoto che personalmente ho trovato per affrontare la paura del buio è la razionalità. Mi sono detta due cose:

  • le donne subiscono più violenze da persone conosciute (partner, familiari, amici…) che da sconosciuti. Io però non ho paura a stare con il mio partner, con mio fratello, con i miei amici maschi.
  • il buio è certamente un ottimo nascondiglio per le malefatte, ma scippi e stupri avvengono anche in pieno giorno. Io però non ho paura di camminare in pieno giorno.

Non è che intrinsecamente camminare al buio sia pericoloso. Quindi non rinuncio a farlo, con l’accortezza di evitare le zone note per spaccio di droga e criminalità; se mi trovo in una città che non conosco mi informo sulle zone da evitare.

C’è un altro aspetto da considerare quando si parla di camminare in zone poco illuminate altrettanto importante. In questo caso non ha a che fare con la criminalità ma con la sicurezza stradale: al buio si è poco visibili e questo aumenta il rischio di incidenti.

Ho detto prima che andare a piedi è meno pericoloso che andare in auto, ma questo non significa che dobbiamo fregarcene della sicurezza. Siccome oggettivamente essere poco visibili può portare a situazioni pericolose è meglio evitare di farlo.

Se camminiamo in zone poco illuminate dopo il calare del sole è sempre opportuno indossare qualcosa che ci renda visibili. È perfetto il giubbetto catarifrangente obbligatorio per legge in auto. È brutto? E che vi frega! Appena siete arrivati alla vostra destinazione lo togliete, lo piegate e lo cacciate in borsa o in uno zaino. Voilà!

Una soluzione più discreta se proprio il fluo non lo digerite è un berretto con luce integrata o una luce frontale.

Tutti questi accessori sono facilmente reperibili e hanno un costo irrisorio.

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